Il 27 settembre piazza Libertà, il cuore di Avellino, ospitera’ dalle ore 9.30, la mobilitazione dell’Ugl “Cento piazze per l’equità e lo sviluppo”.
Un’ iniziativa di respiro nazionale che vedrà impegnata anche l’Utl provinciale da sempre sensibile al sociale e alle fragilità del mondo del lavoro.
“L’Ugl scende in piazza per ribadire con forza le sue proposte – precisa Costantinos Vassiliadis, segretario provinciale dell’ Ugl Avellino – tutte indirizzate a valorizzare il carattere sociale della prossima Legge di bilancio che il Governo si appresta a varare e che il Parlamento dovrà approvare entro il 31 dicembre.
“E’ priorità assoluta il sostegno alle famiglie e ai settori produttivi, valorizzando gli elementi positivi emersi a partire dal 2022, soprattutto in materia di occupazione e di progressivo recupero del potere d’acquisto degli stipendi. In particolare, l’UGL chiede una nuova politica dei redditi e la rivalutazione delle pensioni, fermare le stragi sul lavoro e sostenere le famiglie e l’occupazione”.
Per quanto riguarda il sostegno al potere d’acquisto, l’Ugl chiede di inserire nella manovra “il taglio del cuneo fiscale, la detassazione di welfare aziendale, premi di produttività ed aumenti contrattuali, incentivi alla partecipazione dei lavoratori agli utili d’impresa, la rivalutazione degli assegni pensionistici. Per sostenere le famiglie, l’adozione del quoziente familiare, sgravi per le assunzioni di giovani, donne e categorie svantaggiate, il sostegno al reddito delle famiglie disagiate, investimenti su scuola, sanità e politiche sociali, anche attraverso i fondi del Pnrr”.
Altro tema per il quale il sindacato si mobilita è la sicurezza sul lavoro.
“Necessario l’utilizzo dell’IA per la sicurezza sul lavoro – precisa il sindacalista – l’assunzione di ispettori e il potenziamento dei controlli, la destinazione delle risorse Inail per interventi sulla sicurezza e, infine, maggiore formazione. Ad ottobre, si aprirà il tavolo di confronto con il Governo per discutere della manovra finanziaria e presentare le nostre proposte. Serve, poi, per immaginare un’Italia proiettata verso il futuro, un Patto per il Lavoro per affrontare le sfide cruciali su politiche industriali, transizione energetica e rilancio del Mezzogiorno”.
Insomma, conclude Vassiliadis “Il 2025 può e deve essere l’ anno della svolta definitiva. Per questo motivo è necessario non abbassare mai la guardia e fare sentire la propria voce sempre”.