Il pareggio contro la Juve Stabia sa di beffa e lascia l’amaro in bocca all’Avellino e ai suoi tifosi. Doveva essere il match della riapertura dei giochi e in effetti lo è stato fino al 92’, quando l’ex Mignanelli ha sorpreso un non perfetto Ghidotti su calcio di punizione lasciando tutto invariato. -6 dalla vetta, che con 17 giornate da giocare certamente non è una missione impossibile, ma il rammarico sta proprio nel fatto di aver accarezzato la vittoria e l’eventuale riapertura dei giochi.
Eppure sono diversi i temi del match, a cominciare dall’ottimo primo tempo condotto dall’Avellino, capace di passare due volte in vantaggio e rifilare due reti alla capolista, che di gol ne aveva subiti solamente 8. Sale in cattedra Ricciardi e si procura un calcio di rigore, trasformato da Patierno per l’ottavo centro in campionato diventando così il capocannoniere dei lupi, e poi la rete del nuovo vantaggio, quando nel mezzo il bel gol di Mignanelli aveva riportato tutto in parità.
Sgarbi fa il bello ed il cattivo tempo, la difesa è attenta e non concede nulla, a centrocampo Armellino è il solito professore, con De Cristofaro che conferma le ottime sensazioni date a Latina. Insomma, gira tutto quasi alla perfezione. Nella ripresa però i ritmi si abbassano, così come il baricentro dell’Avellino che fa veramente poco per cercare di ammazzare la partita.
Possesso palla a favore delle Vespe che però in termini di occasioni fanno altrettanto poco. Solo l’episodio consente agli ospiti di acciuffare il pareggio. Il fallo di Cionek è troppo ingenuo per uno della sua esperienza. Ghidotti piazza male la barriera, se ne accorge addirittura Thiam che fa una corsa di 40 metri per sussurrarlo all’orecchio di Mignanelli che gli dà ascolto e beffa proprio l’estremo difensore dei lupi.
Il tiro è forte, la palla batte e a quel punto prenderla diventa impossibile, soprattutto perché la sfera bacia il palo insaccandosi in rete. Peccato poi per il colpo di testa di Varela nel finale. E’ solo l’altezza di Thiam ad evitare quello che in altre occasioni sarebbe stato certamente gol. Da rivedere la gestione dei cambi di mister Pazienza. L’uscita di Patierno avrebbe forse dovuto essere colmata dall’ingresso di uno tra Marconi e Gori per tenere palla e far salire la squadra.
Sgarbi e De Cristofaro stremati sono rimasti in campo, Dall’Oglio invece a guardare dalla panchina. Avrebbe potuto dare maggiore fisicità e geometrie al centrocampo, invece in campo ci è andato Sannipoli che ha già chiuso l’affare con il Pineto. Può capitare una giornata no, ma nessun dramma. L’Avellino è a -6 e ha già rosicchiato due punti nel turno precedente.
Se ne parlerà stasera a Contatto Sport dalle 21. Ospite il direttore sportivo dei lupi Luigi Condò e a sorpresa l’ex allenatore del Brescia, lo spagnolo Pep Clotet.