Secondo il Presidente del Ppe, Manfred Weber, Fulvio Martusciello è il candidato perfetto per Palazzo Santa Lucia. Il diretto interessato, anche nel corso della tre giorni di Napoli, ha confermato la propria disponibilità ed insistito sulla necessità di una soluzione politica ed immediata, per scongiurare il rischio di una ennesima sconfitta per inerzia
Si sono conclusi a Napoli gli study days del Partito Popolare europeo. Tre giorni di workshop che hanno visto la partecipazione di 141 eurodeputati, del Presidente del partito Manfred Weber e della Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, e che hanno inevitabilmente restituito spunti e ricadute in chiave politica con particolare riferimento al contesto nazionale e regionale. Tre giorni che hanno rafforzato la linea sulla quale Forza Italia si sta muovendo ormai da mesi, sull’autonomia differenziata e sullo ius scholae, la prospettiva del partito in vista delle elezioni regionali del prossimo anno. A tal proposito vanno certamente sottolineate le parole pronunziate proprio da Weber che ha indicato nell’onorevole Martusciello, architetto e promotore della tre giorni, il candidato perfetto per Palazzo Santa Lucia. Il diretto interessato ha messo da tempo la propria candidatura a disposizione della coalizione, rivendicando il grande risultato ottenuto alle ultime elezioni europee. Come ribadito anche ai nostri microfoni nel corso degli study days, Martusciello pone una questione politica senza porre veti, rimanda la decisione al tavolo nazionale, ma allo stesso tempo spinge per una soluzione in tempi brevi, facendo valere le percentuali raccolte dal partito a queste latitudini, i rapporti di forza in termini di radicamento territoriale e di capacità di rappresentanza. Come noto Fratelli d’Italia continua a rivendicare il diritto di esprimere la candidatura apicale per la corsa a Palazzo Santa Lucia nella persona del vice ministro degli esteri Cirielli, nel nome di un necessario riequilibrio tra i partiti della coalizione, rivendicando l’egemonia della Fiamma sul piano nazionale. Facile considerare che le elezioni regionali non sono elezioni politiche, che la vittoria passa più che per il candidato apicale per la capacità di allargare i perimetri della coalizione, di costruire liste forti saldando interessi e utilità marginali, così come Martusciello non ha mancato di sottolineare in più di un’occasione. Ma a prescindere da ogni considerazione appare evidente che la priorità dovrebbe essere quella di accelerare per definire una soluzione in tempi stretti per consentire alla coalizione di organizzare l’alternativa al centrosinistra e a De Luca sui territori. Il rischio vero, per il centrodestra, è infatti quello di una sconfitta per inerzia. La soluzione deve essere politica e deve arrivare quanto prima. E come spesso accade quando sul tavolo ci sono due opzioni potrebbe anche essere terza.