Divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla moglie con le modalità di controllo attraverso l’applicazione del braccialetto elettronico. E’ questa la decisione del Gip del Tribunale di Benevento, nei confronti di un uomo, gravemente indiziato di maltrattamenti in famiglia, ai danni della moglie. Il provvedimento è stato eseguito dagli uomini del Commissariato di Polizia di Ariano Irpino
Le indagini sono state avviate in seguito alla querela della donna che ha denunciato il regime di vita vessatorio, dal punto di vista fisico e soprattutto psicologico, a cui era costretta a partire dal 2009.
La vittima veniva ingiuriata con espressioni volgari, minacciata con frasi del tipo “ti rompo la faccia, ti faccio vedere che ti succede” e colpevolizzata era ricorrente anche la frase “mi hai rovinato la vita”.
Come se tutto ciò non bastasse, durante la notte, l’uomo le controllava il cellulare, lanciandole contro di tutto (telecomandi, vestiti, tazza del latte) e un coltello. Più volte la donna è stata percossa, anche con l’utilizzo di una cintura, in un’occasione la donna ha riportato anche una lesione lacerocontusa, causa della quale sono stati necessari dieci punti di sutura.
In particolare la donna ha riferito che, nonostante il marito fosse andato via di casa, a fine gennaio era entrato in casa in sua assenza prelevando una serie di oggetti è successivamente l’aveva inseguita mentre lei era in auto con un amico, facendo anche manovre azzardate e pericolose. Attraverso due screenshot la vittima ha dimostrato il costante controllo dell’uomo verso di lei circa la relazione con un altro uomo. La donna per il bene delle figlie non aveva mai sporto denuncia, fino a quando non ha cominciato a temere per la sua incolumità considerato che a volte il marito diceva di amarla altre invece di volerla morta.
Le dichiarazioni della donna state riscontrate dalle dichiarazioni di una delle figlie, della madre, dell’amico e del vicino di casa, dai messaggi mostrati in sede di denuncia, da un referto medico e dagli accertamenti effettuati mediante acquisizione anche di immagini di videocamere di sorveglianza.