Il congresso regionale rinviato almeno a febbraio. Congelati tutti i congressi di circolo sino alla fine dell’anno, mentre a Caserta nulla si muove e ad Avellino è partito l’assalto alla segreteria provinciale
Difficilmente il congresso regionale del partito democratico si terrà prima del prossimo anno. Tutto suggerisce che se ne parlerà, se mai se ne parlerà, a febbraio. Questa è l’indicazione del Nazareno, questa è l’indicazione della segretaria nazionale Elly Schlein, che vuole gestire il caso Campania con la dovuta prudenza, che non vuole concedere a De Luca lo spazio per tornare sulle barricate. Manca un anno alle elezioni regionali, quello è l’orizzonte a cui la segretaria guarda e il congresso va gestito, governato in funzione di quella prospettiva. Mantenere il controllo fintanto che non si determineranno le condizioni per una decisione sul terzo mandato è fondamentale. Dunque per ora resta il commissario, e resta pure a Caserta. E magari, perché no, un commissario potrebbe arrivare anche ad Avellino, dove un pezzo di area Schlein, quella più vicina al Nazareno, insiste nel chiedere la testa del segretario Pizza. Certo, perché un partito possa essere commissariamento sono necessarie motivazioni adeguate e per ora, piaccia o meno, non ce ne sono. Per ora, poi chissà. Intanto tutti i congressi di circolo sono stati congelati almeno fino alla fine di novembre perché a Roma hanno deciso di cambiare la piattaforma di riferimento, ragione per la quale anche sui territori è tutto fermo. Benevento non leva e non mette, a Napoli tutto è andato per il verso giusto e Salerno è Salerno, un mondo a parte. Insomma, secondo la segretaria che nessuno ha visto arrivare, eletta dal popolo dei gazebo per riaccendere il motore della partecipazione, in Campania nulla si deve muovere perché a decidere sul futuro non possono essere i territori ma deve essere lei, magari con De Luca, chiusa in una stanza.