Dopo oltre un anno di scontri e reciproche accuse il governatore ha varcato l’ingresso di Palazzo Chigi per chiudere una vicenda che consentirà alla Campania di spendere sei miliardi e mezzo di euro
Tanto tuonò che piovve. Il governatore della Campania Vincenzo De Luca, questa mattina ha finalmente varcato la soglia di Palazzo Chigi per la firma dell’accordo di coesione: «Si conclude – ha affermato – un iter amministrativo complicato, che ha conosciuto momenti di forte dibattito, ma che nelle ultime settimane ha conosciuto un’accelerazione importante da parte del ministro della coesione e della Presidenza del consiglio. Si conclude in maniera positiva – ha sottolineato De Luca – una vicenda che consentirà alla Regione di spendere 6 miliardi e mezzo di euro».
I tempi degli attacchi a testa bassa nei confronti della premier e del ministro Fitto sembrano lontani, lontanissimi: «La conclusione di questo iter ci porta in una situazione di collaborazione e di rispetto reciproco in relazione ai ruoli istituzionali che ha ognuno di noi. Ci sono le condizioni per lavorare. Qualche volta abbiamo trovato i cancelli chiusi, m stamattina i cancelli del governo sono aperti. Magari potevamo risparmiarci qualche tensione, ma oggi dobbiamo guardare avanti»
L’agognata firma dell’accordo di coesione arriva nelle stesse ore in cui Ursula Von Der Leyen ufficializzava per il Ministro Fitto il ruolo di vicepresidente esecutivo con deleghe alla coesione e alle riforme: «Dovremmo ragionare con serietà, perché dobbiamo difendere le politiche di coesione che riguardano in modo particolare l’Italia e la parte svantaggiata dell’Europa – ha affermato De Luca. Ci aspettiamo che il ministro Fitto esprima una volontà netta di difesa delle politiche di coesione, perché le spinte alla centralizzazione sono fortissime anche in Europa»