L’impegno assunto dai dirigenti, rispetto alle richieste del Nursind, congela la protesta: attesi entro fine anno tre infermieri in servizio per ogni turno.
(Comunicato stampa) – Ieri si è tenuto un tentativo di conciliazione in Prefettura, ad Avellino, relativo allo stato di agitazione dichiarato dal NurSind per le gravi problematiche organizzative e strutturali della Centrale Operativa 118. È stato rimarcato dal sindacato che rispetto al periodo prepandemico è aumentato il carico di lavoro della centrale operativa e che, in particolare tra gli anni 2021 e 2022, si è registrato un incremento del numero degli interventi.
“La nostra richiesta è stata quella di aumentare il personale della centrale garantendo almeno nei turni diurni una dotazione di tre infermieri in servizio” – fanno sapere dal sindacato. ” Si sono sottolineate le problematiche strutturali dell’attuale centrale operativa : carenza di spazi, assenza di un’apparecchiatura ricetrasmittente con l’eventualità, in caso di un terremoto e d’interruzione delle linee informatiche e telefoniche, da parte degli operatori di centrale, allo stato attuale, a comunicare con i mezzi di soccorso territoriali. La procedura di conciliazione ha avuto esito positivo, l’impegno del Direttore della Uoc 118 dinanzi al Prefetto è stato quello di incrementare il personale infermieristico portandolo a 14 unità al netto del pensionamento di un’infermiera che avverrà a gennaio 2024. Inoltre ci sono state date garanzie sugli interventi strutturali che saranno apportati per mettere in sicurezza la struttura, fermo restando che la centrale operativa nei prossimi mesi dovrà trasferirsi, salvo imprevisti, presso il Centro Australiano. Il NurSind, innanzi al prefetto, ha dato un termine alla ASL per una risoluzione delle criticità, da risolvere entro il 31dicembre 2023. In caso contrario a gennaio si richiederà un nuovo intervento del Prefetto”.