L’Avellino vola al primo posto, per ora in solitaria, battendo per 2-0 il Catania in un “Massimino-Cibali” infuocato da 20.000 persone e dalla contestazione a società e allenatore
Mister Pazienza schiera un 3-5-2 con Cancellotti, Benedetti e Mulè in difesa, Sannipoli, Varela, Pezzella, Armellino e Ricciardi a centrocampo e il duo Sgarbi-Marconi in attacco. E’ proprio quest’ultimo al nono del primo tempo ad aprire le danze per i lupi, su calcio di punizione, viziato da una deviazione. Biancoverdi in vantaggio e “Cibali” ammutolito. Il Catania di un Tabbiani già sulla graticola, però non demorde e produce, soprattutto grazie ad un magnifico Chiricò, numerose azioni pericolose. Al 15esimo tegola per Mister Pazienza: Benedetti si accascia a terra ed è costretto alla sostituzione. E’ il solito Armellino a posizionarsi centrale di difesa e Palmiero prende il suo posto al centro del campo.
E’ il Catania però ad avere il pallino del gioco ed al 25esimo, complice una trattenuta in area di Sannipoli, si procura un calcio di rigore. Sul dischetto ci va proprio Chiricò che però si fa ipnotizzare da Ghidotti. I lupi resistono e continuano a mantenere botta. Mulè, va vicinissimo al 2-0 colpendo di testa su corner e facendo tremare clamorosamente la traversa .
Il Catania produce ma le sortite sono per la maggior parte disordinate e sterili. Il pubblico di casa inizia a contestare e fischiare la squadra. Nel secondo tempo, l’Avellino di Pazienza si dimostra ancora più quadrato in ogni area del campo ed al 69esimo chiude i giochi. In campo entra Gori che sostituisce Marconi. Un Varela ispiratissimo, lancia Sgarbi che dopo una corsa fulminea apre di prima al centro dell’area proprio per Gori che stoppa e insacca alle spalle dell’estremo difensore catanese. 0-2 e festa grande per gli irpini.
Sul campo iniziano ad arrivare fumogeni ed i cori soprattutto contro l’allenatore si fanno nitidi e impietosi. Una sberla per il Catania che non crea più nessun pericolo. L’arbitro dopo 5 minuti di recupero manda tutti negli spogliatoi. La squadra di Pazienza va a salutare gli spalti vuoti( per il no alla trasferta) del settore ospiti e all’uscita dal campo viene applaudita dal pubblico di casa. Dopo 75 anni il Massimino-Cibali non è più un tabù per l’Avellino.
La Curva Sud dall’irpinia fa sapere che attenderà la squadra alla porta carraia dello Stadio Partenio Lombardi per rendere il giusto merito ad un gruppo di ragazzi che ha saputo rendere orgogliosa questa terra