Verso le elezioni del 17 dicembre di liste se ne profilano quattro. Solo il Pd con simbolo. Venerdì l’ultimo atto del consiglio uscente per l’approvazione del bilancio.
Nel prossimo voto per il parlamentino, l’unica lista di partito in campo sarà quella a marchio PD. È quanto emerge in queste ore di serrate riunioni per definire le candidature. Potranno essere depositate da domenica fino a mezzogiorno di lunedì.
Trapela che altre due liste saranno d’ispirazione partitica ma senza loghi. La prima civica, promossa dalle forze del Centrodestra, la seconda da Italia Viva. Una quarta lista in campo è quella che vede come dominus il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, con la sua Davvero.
Si voterà soltanto per il rinnovo del Consiglio, non per il presidente in carica quattro anni. In attesa di riforme, annunciate dal governo, l’elezione resta di secondo livello: ad essere chiamati alle urne saranno 1.410 tra sindaci e consiglieri comunali d’irpinia. Il loro voto avrà un peso specifico diverso a seconda della grandezza del comune.
Prematuro parlare di candidati ed eletti. Nel Pd, tuttavia, dovrebbero puntare in blocco a riconfermarsi gli uscenti (D’Angelis, Lengua, Cervinaro, ndr). Il duello Petracca-Buonopane, messo solo in apparenza da parte dopo un aspro confronto in via Tagliamento, potrebbe riemergere con prepotenza all’esito dei risultati. Perché è vero: il Presidente deciderà in autonomia deleghe e futuro vice, allo stesso tempo il partito difficilmente gradirebbe qualcuno fuori dal perimetro dem. Potrebbe stavolta non essere della partita per ragioni di opportunità politica, dopo il rinvio a giudizio, il sindaco di Monteforte irpino e consigliere provinciale uscente Costantino Giordano. Nicola Giordano ed Ettore Iacovacci, consiglieri dem del capoluogo, potrebbero aspirare agevolmente ad uno scranno in piazza Libertà.
Incerta la presenza di candidati del Movimento 5 Stelle, partiti o associazioni di Centrosinistra.
L’attuale vicepresidente della Provincia con trascorsi in Forza Italia, Girolamo Giaquinto, dovrebbe puntare alla riconferma tramite una civica. La stessa dovrebbe ospitare anche il consigliere uscente, espressione della Lega ma eletto con altra civica due anni fa, Pino Graziano. Il nome della compagine è ancora un’incognita. La medesima lista vedrà in campo esponenti e riferimenti di Lega, Forza Italia e Fratelli D’Italia, con candidati ispirati anche dal sindaco di Montefalcione, Angelo Antonio D’Agostino, segnale ulteriore della discesa in campo alle europee nel Centrodestra.
Il voto di Avellino capoluogo vale circa 400 punti ponderali, contro i 34 di un piccolo comune sotto i 3 mila abitanti: forte di ciò il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, riproporrà la sua creatura civica Davvero. Dovrebbe nella stessa lista presentarsi Francesco Mazzariello, in quota Livio Petitto, per cercare una riconferma. Nella compagine che punta ad un boom elettorale prenota già il posto in consiglio l’uscente Diego Guerriero.
Italia Viva ed altri esponenti civici di area centrista ridaranno vita a Proposta Civica – orfana del sindaco di Montoro e Domenico Biancardi rispetto a due anni fa – con in pole i consiglieri uscenti, Fausto Picone e Franco Di Cecilia e possibili new entry di peso.
Sono ovviamente ipotesi che solo le liste ufficiali potranno confermare o meno.
E se le provinciali abbiano intrecci anche con le future comunali di Avellino è anche questo prematuro dire.
I risultati daranno sicuramente delle indicazioni. Il voto della prossima primavera resta lontanissimo, di candidati apicali, ad eccezione di Gianluca Festa, neppure l’ombra nonostante i rumors.
Venerdì il consiglio provinciale uscente si riunirà, per l’ultima volta, per approvare il bilancio previsionale. Salomonica unanimità o distinguo? Curiosità, nulla più, da verificare.