Incidente di percorso, calo di concentrazione, appagamento, appannamento, insomma ognuno lo chiama come gli pare. Sta di fatto che l’Avellino trova un posto di blocco e la paletta in mano con la cortesia di accostarsi per una giornata, ce l’ha il Taranto. Alla faccia del penultimo posto, alla faccia delle difficoltà societarie e dei certificati medici degli allenatori. I pugliesi hanno fatto la loro partita, di sostanza, di contenimento, di perdite di tempo, insomma ci hanno messo l’anima, certamente non la tecnica.
Ma ha funzionato al cospetto di un Avellino che probabilmente con la testa era rimasto ancora al triplice fischio del Provinciale. Una grande vittoria che doveva subito finire nel dimenticatoio e che invece ha forse saziato l’Avellino. Un qualcosa che non deve assolutamente succedere quando stai rincorrendo, ma tant’è. Uno schiaffo, il primo della gestione Biancolino, che potrà servire per risvegliarsi subito e tornare coi piedi sulla terra. Guai a fare drammi però, perché questa è la squadra che ha portato a casa sei vittorie di fila con numeri strepitosi, gli stessi numeri elogiati nel corso delle settimane con grande meraviglia ed euforia.
L’Avellino ha gestito e controllato la partita senza rischiare quasi mai. Un flash del Taranto è bastato, mentre i lupi sottoritmo e sottotono non sono riusciti a scardinare la difesa di Cazzarò nonostante la supremazia territoriale costante nella metà campo avversaria. Bisognerà ripartire da qui, chiudendo subito nel cassetto dei brutti ricordi la sconfitta. Domenica si giocherà a Potenza, alle 12.30. Trasferta insidiosa, se ne parlerà stasera a Contatto Sport dalle 21. Ospite il centrocampista dei lupi Michele D’Ausilio.