Tre detenuti, nel carcere di Avellino, tutti di origine maghrebina, si sono barricati all’interno della sezione in cui sono reclusi dando vita aduna violenta protesta. Lo rende noto la segretaria regionale del Sappe, Tiziana Guacci. Dopo aver sbarrato il cancello di ingresso con un frigorifero, i tre hanno distrutto le telecamere di videosorveglianza interna, i quadri elettrici utilizzando delle spranghe di ferro e incendiando i materassi della cella. Uno dei detenuti, prima che gli agenti facessero irruzione nella sezione, si è procurato un taglio con una lametta e ha ingerito delle pile. Secondo il sindacato, mentre era in corso la protesta, nel carcere avellinese si trovava per ragioni di ufficio il magistrato di sorveglianza del Tribunale di Avellino che “ha tentato invano di fare opera di persuasione” per far cessare la protesta. Sull’accaduto interviene anche il Consigliere Nazionale OSAPP Emilio Fattorello che ancora una volta ribadisce la necessità di interventi dell’Amministrazione per fronteggiare le criticità che ancora permangono nella Casa Circondariale di Avellino dove non sono sufficienti solo gli avvicendamenti del Comandante e Direttore. L’OSAPP, conclude Emilio Fattorello, ha da sempre denunciato la superficialità dell’Amministrazione nell’affrontare le criticità della Casa Circondariale di Avellino ma ad oggi non vi sono riscontri degni di nota.