Per il sesto anno consecutivo l’Avellino non vince all’esordio in campionato. Sei anni senza vittorie, ma la partita di ieri al Curcio di Picerno è stata un qualcosa di inspiegabile. Oltre ogni previsione pessimistica ed il ragionamento, classico, che alla prima di campionato, non al top, sul campo ostico si potrebbe anche non vincere. L’Avellino di Pazienza è riuscito a fare peggio, a farsi umiliare da un Picerno certamente organizzato, ma con un nuovo allenatore e soprattutto senza il capocannoniere Murano.
Che poi, volendo essere pignoli, i lucani hanno giocato senza punte, con Santarcangelo che di mestiere attaccante non è. Eppure i segnali del pre campionato erano stati positivo, seppur con qualche campanello d’allarme in fase difensiva in alcune situazioni, ma da lì a prendersi quattro sberle calciando in porta al minuto 84 per la prima volta, ce ne passa, eccome. Abbastanza inutile e riduttivo andare sui singoli, anche se va detto, Patierno non è in condizione e andrebbe forse gestito diversamente il suo utilizzo in questa fase per preservarne le qualità, a centrocampo Sounas e D’Ausilio hanno tanta fantasia e mezzi per distruggere le difese avversarie. Ma Sounas va messo in condizione di.
E’ il reparto difensivo che preoccupa maggiormente con Frascatore troppo leggero in diverse situazioni e Rigione che non sembra essere nella migliore condizione. Sannipoli non è Tribuzzi a destra e questo lo si è capito, ma l’ex Pineto non affonda mai e non riesce a rendersi pericoloso. Non si salva nessuno a Picerno, se non Gori e Redan che entrano bene in partita provando a scombinare un po’ la difesa di Tomei, che se la cava sempre e comunque. Non bastano i circa 700 tifosi irpini che cantano e incitano per tutto l’arco della gara. L’Avellino è veramente imbarazzante, al di là dei proclami e alla faccia della partenza sprint.
Si è vergognato, ha dichiarato Pazienza nel post gara, ma va subito trovata la quadra e soprattutto, il crollo mentale citato anche post Pontedera è inspiegabile, alla prima giornata di campionato. Va trovato equilibrio, distanze e soprattutto pericolosità offensiva, visto il parco attaccanti a disposizione. C’è una settimana piena per lavorare alla sfida di lunedì con il Giugliano, con gli ultimi cinque giorni di mercato che non dovrebbero regalare particolari sorprese, anche se le riflessioni in queste ore sono d’obbligo per rimettere subito l’Avellino in carreggiata.