Doveva essere l’occasione per allontanare le inseguitrici e godersi il testa a testa con la Juve Stabia. Doveva essere una serata nella quale dopo tre mesi l’Avellino tornava a vincere al Partenio-Lombardi, con l’entusiasmo di una buona campagna acquisti con gli ultimi due colpi Rocca e D’Ausilio pronti a dare un ulteriore contributo a cominciare da sabato prossimo.
E invece tutto è stato, tranne che questo. Questa serata si trasforma in un incubo per i tifosi biancoverdi che immaginavano la vittoria su un Sorrento certamente impegnativo, ma alla portata di un Avellino che sulla carta è diventato sempre più corazzata.
Pazienza propone una novità, anzi due, in campo Varela sulla trequarti a bloccare De Francesco, fonte di gioco dei costieri. Il modulo in fase d’attacco è il 4231 con Ricciardi e Sgarbi esterni, a supporto di Patierno unica punta. Armellino e De Cristofaro davanti alla difesa. Il primo tempo è buono, l’Avellino gioca, crea, si diverte ma si infrange in un paio di occasioni sul giovane portiere Del Sorbo.
Il rosso a Blondett per fallo da ultimo uomo su Varela fa presagire ad una gara in discesa. Ma è proprio lì che tornano i fantasmi del Partenio. La prima frazione di gioco finisce 0-0, ma i presupposti per vincere ci sono tutti. Pazienza però decide di cambiare dopo una decina di minuti con l’inserimento di Gori, l’uscita di Ricciardi, uno dei migliori e di Tito per un Liotti che di spingere ancora forse non è in grado.
Esce anche Varela, entra Russo, che non ha un impatto importante sulla gara, ma è normale che sia così. L’Avellino fa poco, il Sorrento si compatta e trova addirittura il gol al 70’ con un sinistro a girare di Ravasio. Lupi in tilt, si produce molto poco, qualche conclusione fuori misura ma poco altro. L’incubo continua, dal 25 ottobre i biancoverdi non vincono in casa, piovono fischi, -7 dalla Juve Stabia capolista.
Non doveva andare così in un turno dove tutte le altre avevano frenato ed invece si ritrovano a recuperare un punto sull’Avellino. Stamattina allenamento di ripresa, sicuramente un lungo faccia a faccia e primo allenamento per Michele Rocca. Sabato si va a Monopoli, in trasferta, l’habitat dei lupi. Ma ora c’è una montagna da scalare.