L’Avellino ha ripreso immediatamente il lavoro al Partenio Lombardi in vista della gara di sabato contro la Virtus Francavilla. Il tecnico deve fare ancora a meno di alcuni elementi visti gli ultimi infortuni e si attende il report medico per comprendere la condizione di Benedetti, uscito al 17esimo del primo tempo contro il Catania, e le condizioni di Sonny D’Angelo.
Intanto, nel primo pomeriggio di ieri, sono arrivate buone notizie per i tifosi dell’Avellino che hanno ottenuto l’aumento della capienza, per la Curva Sud, di ulteriori 1000 posti. Una decisione ben accolta dai supporter che chiedono sempre più posti per assistere ai match, con un crescente entusiasmo della piazza irpina. Il club lavora in tal senso. La volontà è quella di aumentare la capienza anche in altri settori del partenio, con particolare attenzione alla tribuna terminio, quella più penalizzata dall’installazione dei sediolini, con una capienza ben al di sotto delle richieste dei tifosi.
Pazienza, l’arte dell’adattamento
Intanto, in città, tutti i tifosi sono d’accordo nell’attribuire grandi meriti a Michele Pazienza. L’allenatore di San Severo ha trasformato la squadra, impartendo carattere e determinazione nelle sfide. Ciò che colpisce in questo momento, sono le letture in corso d’opera. Ogni cambio effettuato i ha portato benefici, aumentando la pericolosità dell’Avellino. I calciatori sembrano convinti delle decisioni del tecnico, e lo si denota anche dalla conferenza stampa dei tesserati. Pazienza ha dato la possibilità di metter a proprio agio ogni singolo calciatore nonostante le scelte fossero state fatte per un modulo diverso da quello attualmente applicato. Segnale evidente di come il tecnico abbia imbastito un chiaro discorso con la squadra sul lavoro da svolgere.
Insomma, Pazienza è stato capace, si spera, di riconciliare la piazza con il pallone. Il suo è un sistema pratico basato su un pilastro, un tema chiave che paradossalmente è in continuo divenire: l’equilibrio. Equilibrio contrapposto a un certo dogmatismo, come capacità eclettica di leggere le situazioni, di capire i diversi contesti che richiedono soluzioni differenti, di comprendere che nella stessa gara possono esserci dieci letture differenti e nella stessa stagione mille momenti. L’arte dell’adattamento, l’intelligenza, senza pregiudizi, che non crea problemi ma cerca soluzioni.