SEGRETERIA PROVINCIALE DEL PD
“La notizia della misura cautelare degli arresti domiciliari a carico dell’ex sindaco di Avellino Gianluca Festa sta avendo, come ovvio, una eco ed un riverbero di rango nazionale. E sugli organi di stampa nazionali l’ex primo cittadino del capoluogo irpino viene associato al Partito Democratico. Ci preme, pertanto, ricordare come Gianluca Festa sia stato espulso dal Pd nel 2021’in ragione di un reiterato comportamento di ostilità nei confronti del partito e come lo stesso si sia definito nel corso della consiliatura ormai finita espressione di uno schieramento civico”. E’ quanto si legge in una nota diffusa dalla segreteria provinciale del Partito Democratico di Avellino.
“D’altronde – continua la nota – il Partito Democratico in questi ultimi cinque anni è stato fieramente all’opposizione dell’amministrazione Festa e si è detto da sempre alternativo alle modalità amministrative e alla visione di città che l’ex primo cittadino ha per certi versi imposto nel corso del suo sindacato. Oggi registriamo quanto sta accadendo a livello giudiziario e, pur non entrando nel merito dell’inchiesta e delle indagini tra l’altro ancora in corso, rivendichiamo questo nostro convinto essere stati ed essere ancora alternativi, avendo, con un’opposizione coriacea ma concreta portata avanti in Consiglio Comunale, da sempre sollevato fondate ipotesi di assenza di trasparenza e di leggerezza amministrativa, come tristemente confermato, solo per dirne una, dal quantomeno sospetto affollamento di atti all’Albo Pretorio del Comune a pochi minuti dalla fine decretata dell’amministrazione in carica”.
“Non ci appassiona – così si conclude il documento – lo sciacallaggio, né intendiamo lucrare politicamente su quanto sta accadendo a livello giudiziario, consapevoli della differenza di piani su cui ci si muove, ma orgogliosamente rivendichiamo la nostra totale diversità di approccio alle vicende amministrative e a quelle politiche, una diversità che possiamo definire genetica, antropologica. Siamo convinti, al contrario, che la deriva alla quale oggi mestamente assistiamo in città sia proprio il frutto di quell’approccio, di una cifra dell’agire politico caratterizzata da una certa egocentricità e da una disinvoltura nei toni e nei comportamenti che ostinatamente e convintamente rifiutiamo”.
GIANFRANCO ROTONDI PARLAMENTARE
Sono profondamente addolorato per l’arresto ai domiciliari del Sindaco di Avellino, che notoriamente non appartiene alla mia parte politica. Si tratta di un episodio grandemente traumatico per una comunità che ha riconosciuto a Gianluca Festa una forte leadership non soltanto elettorale. Non esprimo il classico augurio di poter chiarire ogni addebito. Dico che dovrà essere così, perché – al di là di ogni valutazione politica – questa storia non somiglia alla tradizione civile della città che ho l’onore di rappresentare in parlamento.
MICHELE GUBITOSA, VICEPRESIDENTE NAZIONALE MOVIMENTO 5 STELLE
“Apprendo con grande sconforto dell’arresto del sindaco di Avellino Gianluca Festa. In attesa del lavoro della magistratura, non possiamo non sottolineare la gravità delle accuse mosse al primo cittadino, ma il mio primo pensiero va alla comunità avellinese, colpita per l’ennesima volta da una notizia estremamente scoraggiante. Oggi è un giorno triste per tutti, per l’amministrazione pubblica e per i cittadini, per la destra come per la sinistra, perché non vince nessuno e perde la città. Si tratta di una sconfitta per tutti. Ed è ancora più preoccupante che questo arresto si inserisca in un contesto nazionale drammatico, nel quale si stanno moltiplicando le iniziative della magistratura e delle forze dell’ordine che riguardano la politica. Un clima quasi da nuova tangentopoli, ma caratterizzato dalla ricerca del voto e dallo scambio di favori legato al consenso e che quindi potremmo chiamare votopoli. Un periodo nel quale dobbiamo continuare a batterci per l’affermazione della legalità e dimostrare sempre maggiore intransigenza verso il malaffare politico”. Lo scrive in una nota il Deputato avellinese Michele Gubitosa, Vicepresidente nazionale del Movimento 5 Stelle.
ANTONIO GENGARO, CANDIDATO CENTROSINISTRA
“Gli ultimi effetti prodotti dall’inchiesta giudiziaria in corso di svolgimento sul Comune di Avellino pongono ulteriormente la città in una condizione di emergenza civile, morale e politica”. Oggi su questi temi conferenza stampa fissata per le 17,30 presso la sede del comitato elettorale in piazza Libertà.
ALDO D’ANDREA,CANDIDATO LISTA “PER AVELLINO UNIONE POPOLARE”
“Momento triste per la nostra Città. Ora come mai, facciamo quadrato a sua difesa, preservando il suo buon nome, la onestà della sua gente, la generosità del sua natura. Avellino deve ritrovare nella storia delle sue tradizioni la forza del rilancio e della ricostruzione morale e politica. Lo si farà! Tutti insieme ritroveremo l’orgoglio del nostro passato. Viva Avellino!”. Così il candidato sindaco alle prossime comunali di Avellino, Aldo D’Andrea con la lista “Per Avellino Unione Popolare”
ROBERTO MONTEFUSCO, COORDINATORE PROVINCIALE SINISTRA ITALIANA
Le misure cautelari che la Procura ha adottato nei confronti dell’ ex sindaco di Avellino Gianluca Festa sono sicuramente un fatto traumatico di fronte al quale nessuno può gioire. C’è da essere preoccupati per la città, perché al di là dei risvolti penali su cui gli sviluppi delle inchieste giudiziarie faranno luce, emerge uno scenario inquietante. Viene da chiedersi quanto grande sia il prezzo che Avellino ha dovuto pagare a questi anni di effetti speciali, di presunti grandi eventi, di propaganda. E la risposta che si profila potrebbe essere drammatica. La verità è che siamo di fronte ad un Comune, e ad una città, da bonificare. E non sarà cosa semplice. Sarebbe bene che i protagonisti di questa stagione cupa facessero, tutti, per decenza e decoro, un passo indietro, compresi coloro che hanno già avviato patetiche operazioni di riciclaggio politico. Stiamo nell’ ora più buia di Avellino, e toccherà a chi ama davvero questa città ritrovare la luce.
Iandolo: “Si faccia chiarezza fino in fondo. Avellino ha bisogno di parole di verità e democrazia.”
Con profondo sconcerto ho appreso questa mattina dell’applicazione delle misure cautelari all’ex sindaco Gianluca Festa e con ancora più sgomento ho letto il comunicato della procura che con durezza denuncia la privatizzazione della gestione pubblica nella città di Avellino, il tentativo di inquinare le prove all’interno del Comune, le metodologie con cui si falsificava un concorso pubblico.
Sono anni che proviamo a denunciare tutto questo alla cittadinanza, credendo che la condotta politica dell’ #amministrazionefesta, la sua mancata trasparenza, i suoi processi decisionali verticistici, l’assegnazione diretta di commesse e fondi stesse impoverendo i processi democratici, logorando i legami della comunità, sfiduciando il valore della politica. Mai avremmo pensato che dietro questo si potessero nascondere dinamiche delittuose tali da condurre la procura ad emanare gli arresti domiciliari.
Avellino ha bisogno di ritrovare una giusta pace, di ritessere i suoi legami, di metabolizzare su quanto accaduto in questi anni e sul perché molte delle pratiche oggi oggetto di indagine da parte della procura abbiano avuto così tanto consenso. Senza demonizzare nessuno, ben che meno i cittadini che hanno sostenuto e che ancora sostengono questa amministrazione parlando di “giustizia ad orologeria”. Dovremmo invece parlare, incontrarci, provare a spiegare quartiere per quartiere cos’è una buona prassi amministrativa, cosa significa gestione pubblica del potere, come includere in questa la cittadinanza con le pratiche più all’avanguardia come la coprogettazione e la coprogrammazione.
Spetterà al Commissario capire – di intesa con la procura e la prefettura – se l’ampliamento dell’indagine e le conseguenti misure cautelari coinvolgano l’amministrazione a tal punto da rendere impossibili le elezioni amministrative. Certo sarebbe quasi un unicum rimandare le elezioni senza l’aggravante dell’infiltrazione mafiosa, ma darebbe la misura della gravità degli accertamenti in atto.
Quello che spetta a noi, alle associazioni, ai cittadini della città è di scendere in strada e parlare, confrontarsi, discutere. Costruire nuovi occasioni di riavvicinamento alla politica, alla partecipazione, ad una visione ideale di alternativa allo stato della città. Senza pensare che tutto possa essere archiviato per tornare al passato, senza mettere in un cassetto quanto accaduto ma soprattutto senza giudicare, che a quello ci penserà il tribunale.