“Non c’è pace nel carcere di Avellino, dove si è verificata una violenta aggressione, l’ennesima, ad un Ispettore ed altro personale di polizia penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale Irpina”. Ne dà notizia Tiziana Guacci, segretario per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “Un detenuto di origine magrebina, che doveva essere trasferito nel Reperto isolamento, ha dato in escandescenza ed ha opposto resistenza. Nel tentativo di fermarlo, ha scagliato con violenza un calcio nello stomaco ad un ispettore cagionando escoriazioni sul braccio. Non contento, con impeto, ha colpito al braccio anche un altro agente intervenuto in soccorso. Solo grazie al pronto intervento del personale di polizia penitenziaria si è riusciti a riportare l’ordine e mettere il detenuto in sicurezza”. La sindacalista rimarca che “la situazione continua ad essere insostenibile: i poliziotti del carcere di Bellizzi non possono continuare a trovarsi in condizioni di estrema insicurezza a fronte di eventi critici che si susseguono quotidianamente”. Ed evidenza: “a peggiorare la situazione, come da tempo denuncia il SAPPE, è la vertiginosa crescita della popolazione detenuta a circa 620 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 507 e la cronica carenza di organico del personale di Polizia: a fronte, infatti, di una pianta organica che prevede 188 uomini e 24 donne nel ruolo agenti/assistenti attualmente la forza effettivamente impiegabile consta di 111 uomini e 22 donne, sono ben 77 i poliziotti in meno. A cui vanno sottratte n. 28 unità assegnate all’Icam di Lauro e n. 4 ai Cinofili per un totale di 81 unità in meno”. Donato Capece, segretario generale del SAPPE, denuncia che “la situazione nelle carceri campane ed in quello di Avellino, è allarmante. Nelle scorse settimane altri agenti hanno subito aggressioni da parte della popolazione detenuta. Prevediamo un’estate di fuoco se non si prenderanno immediatamente provvedimenti concreti e risolutivi. Il personale di Polizia Penitenziaria è allo stremo. Non è più rinviabile”, conclude il Capece che si appella alle Autorità istituzionali e politiche: “dotare al più presto anche la Polizia Penitenziaria del taser e di ogni altro strumento utile a difendersi dalla violenza”. (comunicato stampa)