XLII° convegno pastorale diocesano Sguardi di Speranza «Fissò lo sguardo su di lui, lo amò» (Mc 10, 21) Messaggio del Vescovo Sergio Melillo alla Diocesi al termine del convegno pastorale diocesano
Carissimi Presbiteri, Diaconi, Religiosi/e, Fedeli Laici, donne e uomini di buona
volontà, «…grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo» (Fil 1,2),
sono con voi grato al Signore per aver vissuto con gioia nei giorni del convegno incontri
intensi e fruttosi per riflettere e cercare di rispondere all’interrogativo che ci sovrasta: quale
Chiesa vogliamo essere?
Lo sguardo di Gesù ci interpella e si rivela sempre come uno sguardo di misericordia,
creativo, singolare, che ci mette nella condizione di essere “ponte” tra il Suo sguardo e
quanti hanno bisogno di essere da lui guardati, orientati nel cammino di salvezza. È uno
sguardo commosso di fronte alla folla di pecore senza pastore (Mc 6,30-37) alle quali sono i
discepoli stessi a dover fornire il cibo e a donare il riposo. Uno sguardo di amore gratuito
che abbraccia un giovane alla ricerca di senso, della vita eterna (Mc 10,17-22). Uno sguardo
che abbraccia la vita di ciascuno di noi, anche quando siamo sfiduciati e stanchi.
Malgrado un tempo di passioni tristi, non perdiamo la fiducia perchè «La speranza
ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio
per cambiarle» (S. Agostino).
Nel cammino abbiamo bisogno di imparare a riconoscere la voce dello Spirito,
interpretarne i segni e di seguire quella voce e non le altre (cfr. Evangelii gaudium, 51). Tutto
ciò ci interpella a livello personale, come comunità ecclesiale e civile, perché lo Spirito è
misteriosamente all’opera nelle dinamiche della società.
Cari fratelli e sorelle, abbiamo la responsabilità di far conoscere al nostro mondo la
salvezza che il Signore ci offre! Impegniamoci affinché non diventiamo di ostacolo al
desiderio di salvezza che abita il cuore degli uomini ma, al contrario, facilitatori di questo
cammino.
Dobbiamo porci obbiettivi concreti, affinché il nostro impegno per l’annuncio della
Parola che salva sia efficace e possibile. La tradizione della Chiesa ci consegna innumerevoli
possibilità, esperienze a cui guardare e da cui trarre coraggio e vitalità per proseguire nel
nostro impegno. Facciamo nostre la creatività e la tenacia con cui tanti uomini e donne
hanno rinnovato la vita ecclesiale, innescando processi e progetti che ancora portano il loro
frutto.
Siamo ben consapevoli che i primi a dover essere evangelizzati siamo noi, immersi
nel clima veloce e confuso di oggi, potremmo trovarci a vivere la fede con un sottile senso
di rinuncia, persuasi che per il Vangelo non ci sia più ascolto e che non valga più la pena
impegnarsi per annunciarlo. Invece proprio questo è il momento di ritornare al Vangelo per
scoprire che Cristo «è sempre giovane e fonte costante di novità» (Evangelii gaudium, 11).
La Speranza deve imprimere l’orientamento indicare la direzione e la finalità
dell’esistenza credente. Abbiamo bisogno «di abbondare nella speranza» (cfr. Rm 15,13) per
testimoniare in modo credibile e attraente la fede e l’amore che portiamo nel cuore: perché
la fede sia gioiosa, la carità entusiasta (Spes non confundit,18).
Interroghiamoci, confrontiamoci su quali elementi possiamo intervenire e percorrere
nuove vie che ripropongano l’unica e sempre vitale Parola di Salvezza!
Possiamo, anzitutto, riproporci e ricordarci l’impegno che noi cristiani dobbiamo
assumere nella vita sociale e politica delle nostre ci8à, affinché i valori cristiani portino il
loro frutto e orientino anche le decisioni che condizionano il presente e il futuro della nostra
terra, sapendo che «Non bisogna fare un’altra Chiesa, bisogna fare una Chiesa diversa,
aperta alla novità che Dio le vuole suggerire» (Papa Francesco).
Pertanto, daremo avvio – il prossimo 24 ottobre – alla Scuola diocesana di
formazione socio-politica.
Preoccupiamoci, inoltre, prioritariamente della proposta di formazione alla vita
cristiana nelle parrocchie e meglio comprendere come i nostri percorsi di iniziazione
cristiana possano diventare autentiche vie di educazione ed evangelizzazione.
Ci incontreremo, pertanto, prima coi sacerdoti il 2 e 3 ottobre p.v. – presso il
santuario di San Gerardo a Materdomini – e, successivamente nelle comunità e nelle
foranie per elaborare più efficaci e coerenti itinerari formativi per le nostre a8ività di
catechesi.
La Vergine Maria, Madre della Chiesa, e i nostri Santi Patroni guidino il nostro
comune cammino!