Operazione della Polizia di Stato. L’uomo 46enne di Montecalvo, la compagna 44 anni del beneventano
Gli Agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Ariano Irpino, a seguito di attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, nonché di acquisizione di notizia confidenziale, apprendevano che un tossicodipendente 24enne irpino, di lì a breve, si sarebbe recato nei pressi di un bar sito in una frazione del comune arianese, allo scopo di approvvigionarsi di sostanze stupefacenti.
Nella circostanza, pertanto veniva predisposto un mirato servizio di appostamento nel corso del quale veniva accertato che un 46enne di Montecalvo Irpino, residente in Ariano Irpino, unitamente alla propria compagna una 44enne di Benevento, cedevano al 24enne tre dosi di stupefacente, del tipo cocaina per poi allontanarsi frettolosamente. Subito dopo lo scambio i tre venivano inseguiti e bloccati dagli operatori di Polizia. La donna, nella circostanza, tentava di disfarsi di altra sostanza stupefacente occultata in un portapillole nascosto nel reggiseno, gettandolo in una scarpata adiacente la carreggiata. Tale manovra non passava inosservata agli Agenti che procedevano al recupero della sostanza, consistente in ulteriori 7 dosi di cocaina. La successiva perquisizione personale e domiciliare consentiva di recuperare altra sostanza psicotropa, consistente in 10 dosi di cocaina preconfezionate ed una di maggior peso, ancora da frazionare. L’assuntore 24enne, sin da subito, mostrava un atteggiamento collaborativo consegnando spontaneamente la sostanza acquistata poco prima e fornendo dichiarazioni testimoniali sull’accaduto. Complessivamente venivano sequestrati circa 15 grammi di cocaina oltre alla somma in contanti di 140 euro, presumibile provento dell’attività illecita di spaccio. Dell’avvenuto arresto è stato notiziato il P.M. di turno della Procura della Repubblica di Benevento che ha disposto gli arresti domiciliari per la coppia di pusher, in attesa della convalida.
I provvedimenti cautelativi emessi, avverso i quali sono consentiti mezzi di impugnazione, sono stati disposti in sede di indagini preliminari e i destinatari degli stessi sono persone indagate e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva eseguita.