Riunione di maggioranza a Santa Lucia per calendarizzare l’approvazione della nuova legge elettorale sul modello veneto o piemontese, prevedendo uno sbarramento al 3 per cento. Intanto i consiglieri dem chiamano il Nazareno per una verifica definitiva nella speranza di scongiurare una rottura che metterebbe a rischio la Campania. Intanto lo sceriffo è già pronto con tre liste
I 31 consiglieri regionali di maggioranza si sono ritrovati a Palazzo Santa Lucia su convocazione del Presidente De Luca, come sempre accade alla vigilia dell’approvazione della legge finanziaria. Stavolta, però, all’ordine del giorno c’era la nuova legge elettorale da approvare in tempi stretti per rimuovere il tetto dei due mandati recependo la norma nazionale posticipandone gli effetti dal momento della presa d’atto. Insomma, la medesima strada percorsa da Zaia in Veneto, ovvero, per restare all’oggi, la medesima strada percorsa dal Consiglio regionale del Piemonte, anche con i voti dei consiglieri Pd. Una soluzione che trova conforto in una sentenza della Corte Costituzionale. L’approvazione della nuova legge dovrebbe arrivare il prossimo 5 novembre, nella stessa seduta in cui dovrebbe essere approvato il Documento di economia e finanza, la nuova legge di sostegno alle Famiglie e la proposta di modifica alla legge Calderoli sull’autonomia differenziata appena approvata in giunta. Aspetto tutt’altro che secondario riguarda la soglia di sbarramento prevista che dovrebbe essere del tre per cento, una soglia funzionale ad arginare la parcellizzazione della rappresentanza, ad evitare che anche cespugli con percentuali da prefisso telefonico possano ambire ad eleggere consiglieri, mangiando spazi di rappresentanza alle principali forze. Una buona notizia in primo luogo per i consiglieri del Partito democratico, che tuttavia giocano una partita diversa da quella del governatore. Approvare una legge elettorale che rimuove il tetto dei due mandati, ovvero che sulla carta consentirebbe a De Luca di candidarsi per la quarta volta e di correre per il terzo mandato di seguito, non vuol dire sostenere la candidatura eventuale di De Luca. Non è certo un caso se i consiglieri regionali del Partito democratico stiano spingendo per una verifica in tempi stretti con la segretaria nazionale e con il gruppo dirigente del Nazareno, per arrivare alla definizione di una linea chiara in vista delle regionali. L’obiettivo condiviso è quello di determinare le condizioni per riaprire la discussione, per ricercare una sintesi che se non potrà mai risolversi in un lascia passare per il governatore può essere costruita su altre prospettive cucite sul profilo del governatore, a tutela dell’unità necessaria per non mettere a rischio la Campania. Intanto, mentre si guarda con attenzione alle regionali in Umbria e Liguria e a ciò che sta accadendo in Puglia, dove Emiliano sembra aver dismesso ogni pretesa per il terzo mandato in favore di Antonio Decaro, il governatore avrebbe pronto in un cassetto l’elenco dei candidati delle tre liste che andrebbero a comporre la sua coalizione civica: “Campania Libera”, “De Luca Presidente”, “A testa alta”.