Alla due giorni di Napoli promossa da Sandro Ruotolo molti riferimenti irpini. Da Gengaro a Buonopane. Un chiaro segnale alla segreteria provinciale di Nello Pizza e del consigliere regionale Petracca. Che tuttavia, al pari degli altri consiglieri regionali, si muove con grande prudenza in attesa che tutto si compia. La prova arriverà alla festa dell’unità di Avellino prevista per il fine settimana
A Napoli, alla due giorni promossa da Sandro Ruotolo con la quale le forze del campo progressista hanno chiuso ogni spazio al terzo mandato per il governatore De Luca, c’erano molti riferimenti del Partito democratico irpino e segnatamente dell’area Schlein. C’era il deputato Toni Ricciardi, c’era Antonio Gengaro, candidato alla fascia tricolore del capoluogo sconfitto al ballottaggio, c’erano Annamaria Pascale e Sara Iannaccone, c’era Claudio Petruzzelli e c’era il Presidente della provincia, Rizieri Buonopane, con il suo fidato consigliere Lorenzo Preziosi. Non solo una presenza funzionale a manifestare vicinanza e condivisione alla linea dettata dal Nazareno ma anche un chiaro messaggio indirizzato a via Tagliamento, alla segreteria provinciale guidata da Nello Pizza e al consigliere regionale Maurizio Petracca, vero riferimento del Pd in provincia, terminale di un grande numero di sindaci ed amministratori. La certificazione di una strategia che punta a trasformare le prossime elezioni regionali in una resa dei conti interna per la conquista del partito sui territori nel nome del rinnovamento. Una strategia che tuttavia sembra avere più di una lacuna. In primo luogo perché manca all’appello un pezzo sostanziale dell’area Schlein, quella che in città fece effettivamente la differenza in occasione del congresso nazionale, riconducibile ai riferimenti che negli anni scorsi aderirono al percorso di E’ Possibile con Civati, pensiamo al consigliere comunale Sanfilippo, a Francesca Di Iorio e a Donata Ferrante, in seconda battuta perché il principio secondo cui i riferimenti della segreteria provinciale, a partire da Petracca, sarebbero determinati a seguire il governatore sino all’inferno è fondato sul nulla. D’altro canto alla festa dell’unità prevista per il prossimo fine settimana ad Avellino, che vedrà sfilare sul palco molti autorevolissimi riferimenti del partito, dal commissario regionale Misiani allo stesso De Luca, Petracca parteciperà, come è ovvio che sia, senza tuttavia esporsi in prima linea, mantenendo la necessaria equidistanza. C’è poi una terza questione, che riguarda la coerenza di talune posizioni. In primo luogo quella del Presidente della Provincia, che alle ultime provinciali fu l’architetto delle liste delle forze di centrodestra, che ad Avellino ha sostenuto apertamente Nargi, ma che oggi, tagliato il cordone ombelicale con Palazzo Santa Lucia e con il vicegovernatore Buonavitacola, con il quale condivide un rapporto di parentela sbandierato per anni, oggi prova ad imporsi sullo scenario provinciale come l’uomo di una segretaria che vuole archiviare il Pd del trasformismo, del potere per il potere, delle larghe intese.