In attesa della conferenza stampa di chiusura e apertura in casa Avellino, con le probabili conferme di Perinetti, Condò e mister Pazienza, è ancora tempo di bilanci per la formazione biancoverde. Un resoconto relativo al reparto difensivo che si è mostrato a tratti fragile, a tratti impenetrabile. L’Avellino di Rastelli è stato costruito per giocare con un 4-3-1-2, di conseguenza, difesa a quattro con i centrali Benedetti, Cionek, Rigione e Mulè, forse pochi per una eventuale emergenza.
Cancellotti e Ricciardi terzini destri, a sinistra Tito e Falbo, andato via a gennaio. Ghidotti e Pane in porta con Pizzella terzo. L’operazione Rastelli però non è andata a buon fine dopo sole due giornate. Cambio della guardia e arrivo di Pazienza che ha subito mischiato le carte schierando un 3-5-2 che bene o male ha consentito ai lupi di giocarsi bene la semifinale playoff. Dall’arrivo del tecnico di San Severo però gli infortuni si sono susseguiti.
Cionek e Rigione nello stesso periodo, hanno portato Armellino e Mulè a fare gli straordinari, con il classe ‘99 di Erice che è andato anche a segno a Brindisi. Benedetti nella prima parte di stagione è risultato tra i migliori nel ruolo di braccetto destro, nonostante la non grande rapidità. L’aggressività e l’abilità nel gioco aereo gli hanno consentito di spiccare nel reparto. Il ko però del difensore torinese a Catania è stato inizialmente un brutto colpo, ma ha concesso però due exploit.
Quello di Cancellotti nei tre di difesa, senza praticamente sbagliare una gara, e quello di Ricciardi che ha disputato una grande stagione: 3 gol e 6 assist per il classe 2000. Ci si aspettava certamente qualcosina di più da Cionek e Rigione, grande esperienza, due capitani di Serie B, che però qualche difficoltà in Lega Pro l’hanno avuta. Forse troppi gli errori in alcuni momenti della stagione, senza però dimenticare anche periodi di grande solidità. L’arrivo di Frascatore ha regalato poi l’unico mancino nel pacchetto dei centrali, perfetto in campionato, un po’ meno nei playoff soprattutto nel confronto con Cianci.
Gennaio ha consegnato anche Liotti, 4 gol per lui, a discapito di capitan Tito, titolarissimo con fascia e rinnovo nel girone di andata e grande fiducia da parte di Rastelli e della società, accantonato nel girone di ritorno con una manciata di minuti a disposizione. Non un trattamento “idoneo”, forse, per un giocatore ad Avellino da 4 anni con grande attaccamento alla maglia. Ma tant’è, l’allenatore fa le sue scelte con le proprie convinzioni.
Su Ghidotti pareri discordanti. Qualche ingenuità, ma anche diverse grandi parate. Come sempre il portiere dà e toglie portando ad una compensazione finale.
CAMBIA IL NUMERO DELLA LISTA
Dalla prossima stagione, poi, cambierà il numero di calciatori da poter inserire in lista. Infatti si passerà da un 24+1 (giocatore bandiera l’anno scorso Pizzella), ad un 23+1 (un classe 2002 con due anni di settore giovanile dell’Avellino). L’altra strategia potrebbe essere quella di tenere in lista 21 giocatori di movimento e solo 2 portieri, con il terzo portiere fuori lista, ricordando che si può “giocare” con quest’ultimo che può essere inserito o tolto ogni settimana.