Avellino-Vicenza toglie il sonno ai tifosi biancoverdi, ieri sera in un Partenio-Lombardi sold out primo atto della semifinale playoff tra le due favorite. Pazienza sceglie Sgarbi quinto a destra per bloccare Costa e Palmiero in cabina di regia, gli lascia il posto De Cristofaro. Alzi la mano chi si aspettava un Avellino così pimpante, feroce e dominante contro un’avversaria temuta dal popolo irpino.
Dall’inizio alla fine i lupi dominano la partita portandosi dietro un rammarico devastante per le occasioni clamorose sprecate tra primo e secondo tempo. Nella prima frazione di gioco è Patierno di testa a non trovare lo specchio della porta, poco dopo ancora il numero 9 dell’Avellino, che apre il piattone e manda alto di poco. Il Vicenza di Vecchi, annichilito dai biancoverdi, si affida a qualche conclusione dalla distanza, troppo poco per impensierire Ghidotti.
La traversa trema quando Cionek impatta di testa e successivamente viene spinto da Golemic. Per Zanotti e il Var si continua. La sensazione è che l’Avellino possa trovare il gol da un momento all’altro, ma nel primo tempo non la rete non si gonfia. Applausi però all’intervallo, meritatissimi per i lupi, che nel secondo tempo riescono addirittura a fare meglio. Cala il Vicenza, sulle gambe.
Monologo biancoverde, Gori di sinistro spacca la traversa, palla dentro o palla fuori, il dubbio resterà, sul rimpallo Patierno di testa manda fuori a porta vuota, forse c’è una spinta di Laezza. Dentro anche Marconi dopo Russo e Ricciardi, anche Dall’Oglio e Rocca a dare una mano alla squadra. Proprio Ricciardi mette nel mezzo per Marconi, clamorosa la palla gol per il 31 dell’Avellino, che a porta sguarnita mette incredibilmente fuori, ostacolato da Confente.
Cresce la rabbia, cresce il rammarico, per le tantissime palle gol sprecate, per una direzione di gara molto discutibile. Si deciderà tutto domenica sera al Menti di Vicenza, ma un Avellino così fa paura e soprattutto fa ben sperare.