Notificata ai tredici indagati per i presunti corsi professionali fantasma dell’Alto Calore la chiusura delle indagini preliminari da parte dei pm Vincenzo Russo e Luigi Iglio.
Le difese degli indagati avranno venti giorni di tempo per visionare gli atti depositati dall’accusa che, con la notifica del provvedimento, si appresta a chiedere il rinvio a giudizio.
Le contestazioni, a cominciare dall’amministratore unico dimissionario di Alto Calore, Michelangelo Ciarcia, a vario titolo, vanno dall’indebita compensazione tributaria per complessivi 632 mila euro dal 2019 al 2021, al falso in bilancio e false comunicazioni sociali, fino all’ipotesi di peculato.
Coinvolte sei società che si sono occupate dei corsi di formazione professionale per 68 dipendenti dell’Alto Calore. Le ipotesi di reato erano state confermate dal Gip del Tribunale di Avellino, Francesca Spella, così come aveva confermato l’interdizione di Ciarcia per anno dalla funzione.