È stato firmato ieri in Regione Campania un protocollo d’intesa tra la Commissione speciale Aree interne e l’Associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno delle aree interne (Svimar). Il documento riporta in calce le firme del Presidente del consiglio regioanle, Gennaro Oliviero, del presidente regionale di commissione Michele Cammarano e del presidente Svimar Giacomo Rosa. All’iniziativa hanno aderito vertici territoriali, consiglieri regionali e sindaci di diverse province.
L’obiettivo del protocollo è sostenere lo sviluppo economico e sociale delle aree interne attraverso la riduzione del divario infrastrutturale e territoriale e la redistribuzione dei servizi pubblici essenziali, come istruzione, ricerca, università, salute, mobilità, energia e beni comuni; e ancora, non meno importante, è ritenuta la promozione, tutela e valorizzazione del turismo e dei prodotti enogastronomici tipici del territorio, dei beni culturali e delle risorse naturali, paesaggistiche e ambientali.
“La sinergia tra la commissione speciale Aree interne e Svimar che coinvolge 4 regioni e 18 province del Mezzogiorno, è cruciale per il raggiungimento di obiettivi comuni, che vanno dalla rinascita delle filiere produttive locali alla promozione di nuove filiere” ha dichiarato il presidente della Commissione aree interne Michele Cammarano.
«È necessario fare sistema con tutti gli attori presenti nei territori, le istituzioni e gli enti, le associazioni e i comuni e intervenure con urgenza sui servizi, le strutture e la sanità territoriale» ha rilanciato il presidente Svimar, Giacomo Rosa.
Per Svimar Avellino, Fabio Galetta (in foto in basso) ha sottolineato da un lato i numeri che si annunciano disastrosi: “Entro il 2080 perderemo quasi 8 milioni di residenti al Sud”. Dall’altro le leve su cui agire concretamente, a cominciare dal piano di dimensionamento scolastico di recente approvazione: “Le aree interne hanno subito i danni maggiori. Le decisioni vanno riviste – ha sottolineato Galetta – dobbiamo garantire un futuro migliore per le nostre comunità e per farlo bisogna in tutti i modi preservare le identità territoriali»