Sciolti i nodi in conferenza Stato-Città. In attesa di riforme dal Governo, gli organismi di Province con oltre il 50% dei comuni chiamati al voto in primavera, verranno congelati per non rischiare di stravolgerli, due volte, in pochi mesi.
Non è il caso dell’Irpinia: il 17 dicembre urne aperte per il rinnovo del Consiglio provinciale; meno di 20 giorni per le candidature riservate, come il voto, a sindaci e consiglieri.
Per l’attuazione della riforma che restituirà ai cittadini le scelte, si prevedono tempi lunghi, difficile un voto già in primavera.
In vista del voto di giugno ad Avellino, il sindaco Gianluca Festa dice no ad accordi politici col centrodestra. Ma allo stesso tempo non esclude patti di natura civica.
Il Pd, intanto, in direzione provinciale approva (con tre astenuti) il Campo largo: ci sono M5S, Sinistra Italiana, App e Controvento. Resta aperto il dialogo con Italia Viva. Ancora lontana la scelta di un candidato apicale.
Tutto fermo, eppure tutto si muove. In vista di giugno 2024 è scattato in contropiede il sindaco di Avellino. Rispetto all’ipotesi di accordo col Centrodestra - emersa lunedì scorso dal tavolo dei partiti - il sindaco non ha aspettato neppure le liturgie del confronto. Una volta appresa a mezzo stampa l’ipotesi, a mezzo stampa si è smarcato definendo tuttavia un perimetro. No a casacche di partito. È in buona sostanza il contenuto delle ultime dichiarazioni rese. Sulla possibilità di altri tipi di accordi al primo turno, oppure in eventuali ballottaggi, il mantra della fascia tricolore è la natura civica della futura compagine.
D’altronde, supportato dai civici D’Agostino e Petitto - nel frattempo divenuti riferimenti del centrodestra - Festa si è assicurato lo svolgimento, tutt’ora in corso, del mandato amministrativo. Le liturgie del confronto dovranno necessariamente consumarsi prima che, rotture o sintesi, diventino definitive.
Nello scenario politico irpino, intanto, ufficilamente si affaccia in queste ore il voto per il rinnovo del Consiglio di Palazzo Caracciolo. Le Province in cui si rinnoveranno oltre il 50% di sindaci e consiglieri, infatti, verranno prorogate fino all’estate 2024. L’orientamento è emerso nella conferenza Stato-Città dell’8 novembre. 41 Province, interessate all’applicazione della norma, andranno al voto entro 45 giorni dalla proclamazione degli eletti del prossimo turno amministrativo comunale. Le altre 33 Province - è tra queste Avellino - dovranno votare entro 90 giorni dalla scadenza degli organi provinciali. Il quadro è lo stesso per altre tre province in Campania che hanno già fissato il voto per i Consigli a dicembre (il 10 a Caserta, il 20 a Salerno e Benevento).
A chiudere la giornata campale sul fronte politico, è stata la direzione provinciale del Pd. Si è definito il perimetro del Campo largo. Tre gli astenuti sul documento che ha visto ampia convergenza. I partiti e i movimenti che hanno ragionato di programmi per il capoluogo sino ad oggi sono noti. Pur non essendo stata contemplata la sottoscrizione di patti, con Italia Viva il ragionamento resta aperto è ciò che emerso nell'organismo dirigente. Manca, tuttavia, ancora la sintesi sull’attore protagonista per Avellino, ovvero il candidato sindaco. Arriverà.
Per il centrodestra, come per il centrosinistra, il rinnovo del Consiglio provinciale di dicembre diventa spunto di riflessione. Tra debolezze strutturali, scontri interni ed elezioni a tempo determinato, potrebbe finanche prevalere, bipartisan, una sorta di galateo istituzionale: la conferma in blocco, e lista unica trasversale, di tutti gli uscenti. Si guadagnerebbe tempo, non si alimenterebbero polemiche, si eviterebbero conte inutili per un parlamentino in cui, d'altro canto, restano prioritari i poteri del presidente.
Diversamente, bisognerà cominciare a definire gli schieramenti. Civici o di partito? L’interrogativo ritorna prima di riuscire a muovere poi le truppe. E a quali scopi? Da troppo tempo questa risposta è rimasta sullo sfondo. Soprattutto per gli enti di servizio, sempre più sofferenti.
Ragion per cui, di primo o secondo livello che sia, la contesa dovrebbe caratterizzarsi per dignità politica, nelle scelte di rappresentanti sulla base di progetti e programmi definiti, in favore delle comunità.