Dopo la cocente sconfitta di Vicenza, qualche giorno per staccare, ricaricare le batterie e rimettersi in moto in casa Avellino. Il rompete le righe è arrivato praticamente subito, senza un ultimo allenamento. Una sorta anche di riconoscimento per i calciatori che hanno dato tutto in questi playoff e che non meritavano certamente di essere eliminati.
Quella di domenica è stata l’ultima partita di diversi elementi, ma sulle scelte tecniche non è ancora il momento di esprimersi, ci penseranno direttori, allenatore, procuratori e società. E’ stata con ogni probabilità l’ultima partita di Lorenzo Sgarbi e Simone Ghidotti, gli unici due prestiti dell’Avellino. E se l’attaccante bolzanino, in prestito dal Napoli, è stata l’autentica rivelazione, l’idolo dei tifosi irpini con le sue giocate e le sue falcate spacca partita, con i suoi innumerevoli assist e i suoi gol importanti, non si può dire lo stesso per Simone Ghidotti.
I numeri sono dalla parte del portiere classe 2000, 18 i clean sheet e parate di valore che hanno spesso salvato il risultato. D’altro canto la piazza non ha perdonato all’estremo difensore qualche ingenuità, che nel calcio sono all’ordine del giorno. Questione di opinioni, insomma, criticato certamente troppo per quello che è stato il reale valore di Ghidotti, che saluterà Avellino magari con destinazione Serie B.
Tornando a Sgarbi, nel corso della stagione tante volte si era parlato di una probabile conferma e il giocatore stesso, così come il presidente D’Agostino, avevano lasciato intendere che in caso di B sarebbe stato tutto più semplice. Difficile invece trattenerlo in Serie C, col Napoli maggiormente interessato a farlo sbocciare in cadetteria.
Due prestiti salutano, altri prestiti tornano. Sarà un ritiro affollatto quello biancoverde. D’Amico, Aya, Rizzo, D’Angelo, Falbo, Mazzocco, Maisto, Sannipoli e Illanes torneranno. Se saranno utili o meno alla causa biancoverde lo deciderà il tecnico dei lupi.